Photobucket

14 marzo 2006

Gli Eroi della Settimana

Nell'olimpo anti-granata, dove regna sua maestà Aniello... Entra di diritto anche la "saracinesca" Marco Ambrosio. A lui i nostri più fervidi complimenti ed un augurio... TI VOGLIAMO COSI'!

12 Comments:

At martedì, 14 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

eh eh eh eh eh!!!!!!!!!!!!!nn poteva andare meglio....davvero felicissimi noi cavesi.....a Saliern stann comm i pazz........il profumo del fallimento si fa sempre piu' intenso!!!!!!!!!CIAO
Dimenticavo...COMPLIMENTONI ALLA REDAZIONE

 
At martedì, 14 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

tutti convinti che a Salerno ci si stia preoccupando di un ipotetico "..derby!!!!!"

a) la lega non lo farà svolgere mai..non c'è maturità per vivere un incontro di calcio

b) state diventando così stupidi che sarete capaci di far tornare anche i violenti dei quali nel calcio si farebbe volentieri a meno

c) la calma che c'è a Salerno è irreale da un po' di anni a questa parte, secondo me correte il rischio di divenire il caprio espiatorio di un lustro di incazzature

d) i salernitani sono anche quelli che sono andati in 5000 a Bergamo a giocarsela con i bergamaschi, nessuno ha letto le loro memorie?

e) perchè non canalizzate le vostre energie in siti costruttivi, piuttosto di essere additati (e probabilmente chiusi o incolpati di colpe anche non vostre) se dovessero accadere cose gravi il prossimo anno?...o pensate seriamente ad una passeggiata o di stare tranquilli a casa vostra? state generando l'effetto peggiore, inizio a sentire, "speramm ca jucamm pe ste cavajuoli, sol accuss'ì pozz' turna' o camp pe menà i man oppur facimm o tren e da stazion o camptiell pe galline scassamm a Cava na vota e pe semp

f) non credete che la nostra terra ha già avuto ed ha troppa merda in faccia da doverne aggiungere altra?

 
At mercoledì, 15 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

Si,si, vien u pruov....
Mo ja v'nì!!!

 
At mercoledì, 15 marzo, 2006, Blogger LAB l'Albero said...

No alla violenza!
Si alla goliardìa.
Ti prego caporedattore.
Mantieni la calma!
Qui si scherza!!!

 
At mercoledì, 15 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

Il nostro male è ancora sulla porta caro mio!!
Comincerà ad andarsene (speriamo) a maggio, a fine campionato.
Siete voi che avete costruito il vostro bene sui "grazie pistoia" prima e sui "grazie gela" poi.
Non avete capito che il Gela lo ringraziamo anche noi!!

Vieni a trovarci più spesso, odiamato rivale!!

 
At giovedì, 16 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

Le origini della data di fondazione della colonia romana denominata "Salernum" ci riportano al 197/4 a.C., ma esistono testimonianze storiche che fanno risalire la nascita della città a circa tre secoli prima. Alcuni reperti datano la presenza di insediamenti abitativi (nei pressi di Buccino) addirittura al III millennio a.C. Altri importanti ritrovamenti archeologici testimoniano la stratificazione delle principali civiltà del Mediterraneo: gli Osci, gli Etruschi, i Greci, i Sanniti (Capuani e Lucani), i Romani. Fu intorno al 280 a.C. che i Romani, in seguito alle guerre sannitiche, conquistarono l'intera Campania, istituendo, tra le altre, le colonie di Paestum e Salerno.
"Salernum", posizionata sulla via Popilia nel territorio dei Picenti, era molto ricca e produttiva ed in pochi secoli riuscì a diventare una delle colonie romane più importanti dell’Italia meridionale.
Tra il V ed il VI secolo d.C., Salernum fu dominata dai barbari e dai bizantini. Successivamente, divenne terra di conquista dei Longobardi. Con il dominio del duca longobardo Arechi I, Salernum fu incorporata nel Ducato di Benevento (646), per poi diventare Principato. Il duca Arechi II vi costruì il castello che ancora oggi porta il suo nome e che offrì un rifugio anche a Carlo Magno.
Dopo varie successioni, Salerno fu dominata dal principe Siconolfo, che divise il già piccolo Regno nei due Stati di Benevento e Salerno, divenendo così il primo principe di Salerno Capitale. Il principato di Salerno durò 250 anni e cadde per mano dei Normanni, guidati da Roberto il Guiscardo.
Il processo di cristianizzazione della città (VI secolo) portò alla costruzione di numerose chiese, molte delle quali ancora oggi splendidamente conservate. Fu un fiorente centro economico e culturale, che visse un periodo ancor più ricco e significativo durante la dominazione normanna degli Altavilla, successiva a quella longobarda. In questo periodo (IX secolo), Roberto il Guiscardo, uomo di animo nobile ed amante delle belle arti, arricchì la città con chiese, efficaci opere di restauro e fortificazione, costruzioni di monumenti (basti pensare all’imponente Duomo, nato in onore di San Matteo, ed al castello di Terracena). Il Guiscardo fu anche un uomo di scienza, rendendo la città la patria della Scuola Medica Salernitana, considerata la più antica istituzione medica dell’Occidente europeo, che raggiunse la sua apoteosi nel XII secolo, sotto la rigorosa direzione di una corporazione di medici laici.
Grazie allo storico Giovanni da Procida ed a Manfredi, uno dei più famosi cittadini salernitani, la città fu il palcoscenico di due grandi eventi: l’ampliamento e la ricostruzione del porto (restaurato nel 1318 dal re Roberto d’Angiò) e l’istituzione della Fiera di San Matteo, la più significativa dell’Italia meridionale. La decadenza era, però, alle porte. Con l’avvento degli Svevi, nella metà del XII secolo, la città divenne terreno di malcontento e rivolte. Gli invasori successivi (Angioini, Aragonesi, Spagnoli) si alternarono alla guida di Salerno fino al XV secolo, facendola precipitare in una grave crisi sociale ed economica, con una popolazione che nel XIV secolo, nel massimo del dominio spagnolo, raggiunse i circa 10mila abitanti. Le date del 1656 e del 1688 furono l’amaro teatro di due violentissime tragedie: la peste ed il terremoto. Una lenta, faticosa rinascita della città si registrò solo nel XVII secolo, con la fine dell’impero spagnolo e con i benefici del nuovo ordine politico. Anche nell’arte si registrò una nuova progettualità. A Salerno si affermò lo stile rococò, che portò alla costruzione di strutture di grande interesse di natura storica ed architettonica.
Nel 1799, Salerno aderì alla Repubblica Partenopea. Salirono al trono prima Giuseppe Bonaparte, poi Gioacchino Murat, che nel 1811 emanò il decreto di soppressione della Scuola Medica Salernitana. Gli ordini religiosi furono soppressi, invece, nel 1807 e tutti gli edifici monastici (che nel ’500 erano ben 20) divennero di proprietà del Demanio dello Stato. Un periodo di grandi entusiasmi e passioni caratterizzò il Risorgimento a Salerno, che il 6 settembre 1860 accolse con una gran festa Giuseppe Garibaldi. Le amministrazioni che si susseguirono a Salerno diedero un progressivo miglioramento alla città, che continuò a crescere ed a produrre fino alle soglie della Seconda Guerra Mondiale. Nel settembre del 1943, Salerno fu il punto strategico dello sbarco degli alleati angloamericani, divenendo addirittura la sede del Governo Badoglio dal 12 febbraio al 15 luglio del 1944.
Uscire dalla crisi di una guerra mondiale è un’esperienza dura e dolorosa, ma la città di Salerno lentamente è riuscita a migliorare, arricchendosi da un punto di vista economico e sociale e sviluppando un notevole incremento sul piano urbanistico e demografico. Vivace centro agricolo, industriale e commerciale, dotato di un importante porto, nodo di comunicazione cruciale tra due delle zone turisticamente più note della Campania, la Costiera Amalfitana e la Costa del Cilento, attualmente Salerno presenta un volto prevalentemente moderno, pur conservando un interessante e caratteristico centro storico, ricco di edifici e monumenti di notevole importanza e bellezza. Oggi Salerno corre verso una caratterizzazione sempre più marcata, che pone al centro del proprio sviluppo il turismo e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, che, insieme alle bellezze naturali del luogo, rende "Salernum" una delle mete più ambite d’Europa.

 
At giovedì, 16 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

ecco.. ora sappiamo che siete Pisciaiuoli dal (minimo) 197 a.C.

e dal 197 a.c ad oggi, anno 1 d.A. (dopo Aliberti) non è cambiato nulla... PISCIAIUOLI FOREVER!

 
At giovedì, 16 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

Sono d'accordo con te.
Siamo salernitani modificati geneticamente....
Grazie per l'apporto storico!
Mo lo sai che faccio?
Lo pubblico proprio!!
Vafammocc'!!
Grazie ancora, mio caro avversario!

 
At giovedì, 16 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

"...Un periodo di grandi entusiasmi e passioni caratterizzò il Risorgimento a Salerno, che il 6 settembre 1860 accolse con una gran festa Giuseppe Garibaldi..."

di questo io non mi vanterei troppo... visti i milioni di meridionali morti che i Garibaldini, prima, e soprattutto i Savoia, dopo, si lasciarono alle spalle... anzi... ai piedi!
ma si sa.. Salerno è stata sempre dal lato sbagliato della Storia... della Geografia... e dello sport.

 
At giovedì, 16 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

Giusto Toti.
Detto tra noi, se il caro Peppone si faceva gli affari suoi, forse era meglio....

 
At venerdì, 17 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

..la festa a Garibaldi la fecero anche a Cava...qualche anno fa c'è stata la rievocazione in maschera....precisione please..io stò con i briganti che poi briganti non sono, ma patrioti

 
At venerdì, 17 marzo, 2006, Anonymous Anonimo said...

..e i milioni di meridionali morti (anche se anche uno solo è già troppo) sono un numero un tantino "abbuffato"

 

Posta un commento

<< Home