Aquilotto sempre

Ho imparato ad amare la casacca biancoblu a otto anni, dopo aver letto il suo libro "Aquilotti sempre". Lì ho letto per la prima volta il termine "blufoncè" e così via. Credo che per la sua autorevolezza, fosse il maestro del giornalismo Cavese, e che non avesse nulla da invidiare a coloro che avevano scelto la carta stampata come loro unico impiego. Purtroppo Raffaele Senatore, dopo aver dato lustro alla mia Città e dopo aver influenzato il mio modo di scrivere, durante le mie modestissime esperienze giornalistiche, ci ha lasciati. Non voglio far riferimento alle innumerevoli coincidenze ed al fatto che Cava non riesce a gioire senza pagare penosi dazii al destino che ormai si accanisce contro di noi. Mi limiterò a salutare con immenso rispetto la sua famiglia, in particolare i suoi figli, persone di valore che lo hanno onorato già in vita, avendo avuto il piacere di conoscerli. Le mie considerazioni si fermano quando penso che ci sono persone come lui che per la gente comune come me erano una risorsa importante già in vita. Parte del suo seminare gli aveva dato i primi frutti prima della pur prematura morte. In tempi in cui si gioca a fare gli autolesionisti, egli era uno che teneva alto il nome della sua Città, lo ha fatto per quarant'anni e a nulla varranno le ipocrite celebrazioni postume di chi proverà a dare alla sua opera il solito peso sproporzionato sull'onda della commozione. Voglio solo ringraziarlo per l'opera di una vita. Lo ringrazio per gli scritti sempre equilibrati ma mai accondiscendenti che non perdevo mai l'occasione di leggere e di imparare da questi ultimi. Dico tutto ciò con l'umiltà di chi sa di non essere degno di lodare nessuno, ma con la ferma consapevolezza che quando ci si guadagna la stima ed il rispetto della gente comune, ci si è guadagnati un qualcosa che va aldilà delle parti politiche, delle mode e delle convinzioni personali ed il cui valore è assoluto e giammai condizionato dagli effimeri accadimenti umani. Addio concittadino Senatore. Oggi le mie preghiere saranno per Lei. I miei ringraziamenti già lo erano.... Domenico Attanasio