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23 agosto 2006

Cavese-Bologna, il Derby dei portici.

La "Redazione" è fiera di inaugurare una serie di articoli a cura di Enzo Paliotto, una firma che da oggi collaborerà con noi per dare al nostro blog quel tocco di autorevolezza che fino ad oggi mancava.Il match con il Bologna risveglia in noi l'orgoglio sportivo e civile di un popolo, quello biancoblù, che per troppo tempo ha dovuto rinunciare a quegli scenari di prestigio ai quali era abituato, scenari che grazie al miracoloso impegno di calciatori, dirigenti e tifosi stanno ritornando alla ribalta nella valle metelliana!... di Vincenzo Paliotto Stamane sulle colonne del Resto del Carlino, lo storico quotidiano di Bologna, l’allenatore dei rossoblu il Renzaccio Ulivieri ha dichiarato senza remore di temere in qualche modo la sfida di stasera del Lamberti contro la Cavese. “E’ una squadra che ci farà spendere molto dal punto di vista fisico così come accaduto contro il Cittadella e che non sarà facile spuntarla su di un campo così difficile”. Un’osservazione condivisibile quella dell’esperto tecnico toscano che ha seguito l’evoluzione della squadra metelliana delle ultime stagioni ed è rimasto impressionato anche dalla positiva prestazione degli aquilotti al cospetto del Lecce. Del resto in questi giorni in casa metelliana, dopo l’impresa ai danni dei salentini, si respira un’aria frizzante e di euforia. Il pubblico sarà senza dubbio numeroso, pronto a riempire nuovamente le gradinate del Lamberti, così come accaduto proprio contro i giallorossi di Zeman. In fatto di presenze allo stadio emerge proprio dall’ultima di Coppa Italia un dato non indifferente. Infatti, la Cavese con i suoi 6.000 spettatori, almeno in Campania, è stata seconda soltanto al Napoli, che di spettatori ne ha registrati 13.000, ma largamente superiore al Benevento, all’Avellino e alla stessa Salernitana, che di biglietti venduti al botteghino non arrivava a 3.000 tagliandi. La Cavese, dunque, è alla ricerca della leadership regionale e che stasera contro il prestigioso Bolo indosserà l’abito da sera per le grandi occasioni. Infatti, sullo sfondo del programma meramente agonistico e sportivo rimbalza agli occhi un derby culturale di vasto spessore. Il Derby dei portici ci suggerisce la nostra fantasia, in quanto la struttura cittadina ed in particolare del centro storico presentano sia Cava de’ Tirreni che Bologna con dei portici bellissimi e famosissimi, senza esagerare, ovunque. Un aspetto del centro della città signorile, accogliente, dove probabilmente puoi respirare anche aria di tempi ormai andati. Un paragone ed un accostamento non irriverente, senza ovviamente minimamente scalfire il prestigio di Bologna la dotta, ma questo derby ci affascina già. Del resto Cava de’ Tirreni è l’unica città del Centro-Sud a poter vantare i portici come Bologna. Godiamoci allora questo aspetto culturale, questo derby dal fascino architettonico per vivere una serata di grande calcio, di grande clima sportivo, rispettando una squadra ed i suoi tifosi, alla luce dei fatti, i più bistrattati dell’epopea di Luciano Moggi. E scusate se è poco. Quel Bologna che occupa un posto di tutto rispetto nella storia del calcio italiano. Non a caso negli Anni Trenta lo battezzarono così: “Il Bologna, la squadra che tremare il mondo fa”. Anche se stasera i felsinei dovranno guardarsi bene dalla truppa di Campilongo, intenzionata, nonostante il divario tecnico, a giocarsi il passaggio al terzo turno della manifestazione tricolore. D’altra parte i precedenti storici tra le due formazioni viaggiano in perfetto equilibrio: una vittoria a testa e ben tre pareggi. Anche se questa sera, ne siamo sicuri, vincerà lo spettacolo.

2 Comments:

At venerdì, 25 agosto, 2006, Anonymous Anonimo said...

SALVE A TUTTI SONO UN TIFOSO DEL BOLOGNA VOLEVO DIRVI UNA COSA ma chi pene vi ha mai sodomizzati brutti terroni?il derby dei portici?voi siete dei cafoni di provincia i vostri paesini limitrofi!!!!!!!

 
At sabato, 26 agosto, 2006, Anonymous Anonimo said...

Ma tu secondo me non sei un tifoso del Bologna, perchè non capisci veramente un cazzo. Sei soltanto un pisciajuolo a cui brucia pesantemente il culo. Ma comunque non ti voglio neanche calcolare.

 

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