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29 giugno 2007

Tradizione Scozzese

di Vincenzo Paliotto. La Scottish Cup, ovvero la Coppa di Scozia, è il secondo torneo più antico del mondo. La F.A. Cup di matrice inglese, infatti, si disputò per la prima volta nel 1872, mentre la coppa scozzese avrebbe esordito appena due anni più tardi con la partecipazione di ben 16 club. Come nella tradizione britannica, anche la coppa scozzese risulta nelle preferenze dei giocatori e dei tifosi ben più importante dello stesso campionato, ha un valore quindi di enorme importanza la vittoria nel trofeo. Il modello è praticamente identico a quello della Coppa d’Inghilterra con turni ad eliminazione diretta e finale da giocare, rigorosamente, a Glasgow in gara unica. Oltretutto gli scozzesi vantano una tradizione calcistica di notevole levatura e soprattutto consolidate gerarchie, con un peso storico e sociale non minore di quello dei cugini inglesi. Le suggestive immagini ci riportano ai quarti di finale della Scottish Cup 76/77 quando il piccolo Arbroath F.C. ( the Red Lichties), per l'occasione in completa tenuta bianca, che sul terreno di casa sfida il più forte e quotato Dundee FC, nato nel 1893 dalla fusione tra Our Boys e East End. I padroni di casa giocano in quella stagione il campionato di First Division, equivalente alla Serie B italiana, ma quasi sempre (come ora del resto) hanno militato in terza e quarta divisione, mentre gli ospiti vantano già un palmarès importante. Per l’Arbroath, squadra che rappresenta una cittadina di poco più di 20.000 abitanti sulla costa orientale della Scozia nella contea di Angus, l’occasione di ben figurare nel panorama nazionale è pressochè irripetibile. Fondato nel 1878, l’Arbroath non ha mai tagliato traguardi di prestigio ed il quarto di nobiltà contro il Dundee rappresenta un motivo di orgoglio da ricordare. Il Dundee, comunque, sul campo riesce ad avere largamente la meglio imponendosi per 3-1 e staccando il biglietto per le semifinali. Si distingue una giovane stella di appena venti anni, tale Gordon Strachan, che dopo gli esordi al Dundee avrebbe condotto una bellissima carriera con Aberdeen, Manchester United, Leeds United e Coventry City, di cui avrebbe occupato anche il ruolo di player-manager, ovvero allenatore-giocatore. Anche con la nazionale di Scozia brilla la stella di questo dotato interno di centrocampo e le sue presenze con la massima rappresentativa sono 50 con il corredo di 5 gol. I riflessi filmati sono spettacolari ed evidenziano aspetti del mondo del calcio addirittura inimmaginabili. Con i tifosi del Dundee che addirittura invadono pacificamente il terreno di gioco al gol di Sinclair, subentrato ed autore di una doppietta. Del resto il piccolo impianto dell’Arbroath il Gayfield Park non è contornato assolutamente da transenne o barriere divisorie. Bellissimo respirare questa atmosfera di agonismo e sportività per festeggiare la gioia ed il sogno di un piccolo club e l’affermazione di un altro di più nobili tradizioni. Anche se poi l’edizione della Coppa di Scozia 76/77 sarà ad appannaggio del Celtic Glasgow, che batte in finale ad Hampden Park di misura i cugini del Rangers. Tuttavia, la Coppa di Scozia resiste a qualsiasi influsso del calcio moderno, conservando lo stesso fascino e la stessa imprevedibilità. Esistono ancora le "giant-killing", vale a dire squadre di divisioni inferiori che eliminano le più titolate, e nel 2006 il Gretna FC, squadra di una divisone equivalente alla nostra C1, ha perso in finale la Scottish Cup contro gli Hearts Edimburgo soltanto ai rigori.

2 Comments:

At sabato, 30 giugno, 2007, Blogger hjdslk said...

Tra le sue fonti immodificabili e clamorosamente attendibili, wikipedia annovera:Vincenzo Paliotto!!
Quann'scriv' coccos ta jà legg' alert'!!

 
At domenica, 01 luglio, 2007, Blogger Unknown said...

AEnzo facci godere con altre chicche!!!

MiTiCo Paliotto.

 

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