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22 gennaio 2008

Omaggio a una Bandiera...

È doveroso il saluto ad una delle bandiere che hanno scritto la storia Aquilotta, attori di un tempo e di un calcio ormai scomparso. Antonio Nonis, il capitano, calciatore prima e allenatore giocatore poi della Cavese, giunse a Cava de' Tirreni nel 1951 dove ha vissuto fino ad oggi, legando indissolubilmente la sua vita alla città dei portici. La figura, i trascorsi ed i meriti di questo grande maestro di vita e di sport(...)

7 Comments:

At mercoledì, 23 gennaio, 2008, Anonymous Anonimo said...

ciao antonio...grande uomo e grande professionista...noto cn "piacere" ke nessuno ha commentato il post!prova dell'incoscienza della storia "cavese" da parte di molti dei nostri tifosi!

 
At mercoledì, 23 gennaio, 2008, Anonymous Anonimo said...

Quando si parlava della Cavese con mio nonno veniva spesso fuori il nome di Nonis, uno di quelli che innamoratosi della nostra cittadina decise di non lasciarla più.

 
At mercoledì, 23 gennaio, 2008, Anonymous Anonimo said...

ciao Antonio

 
At mercoledì, 23 gennaio, 2008, Anonymous Anonimo said...

Per chi ci guarda da Lassù!

 
At giovedì, 24 gennaio, 2008, Blogger hjdslk said...

E' una figura della mia infanzia.
Aveva il bar vicino casa mia e a 8 anni mia madre mi ci mandava per comprarle le sigarette.
Mio padre, all'epoca giovane e tifoso (mi portava sempre in curva perchè nei distinti c'era troppo macello...) mi disse che quell'omone, con accento nordico e fare da galantuomo, era in realtà una vecchia gloria della Cavese.
Mio nonno che era del 1902, mi raccontava le sue gesta avendolo visto giocare (rispetto a lui era un giovinetto...).
Da allora il mio rispetto e la mia ammirazione per quell'omone furono uno dei primi segni dell'amore per la squadra della mia Città.
Oggi io non sono più un bambino.
Mia madre non fuma più.
Mio padre per me è come se non esistesse più.
I miei nonni mi proteggono dall'altro mondo.
Quell'omone del quale mi ero quasi dimenticato non vedendolo più da anni, non sta più dietro quel bancone per me altissimo.
Ma l'aquilotto c'è ancora.
La Cavese continua a farci battere il cuore.
E le gesta di quest'uomo, raccontate attraverso le generazioni non verranno dimenticate, perchè io e quelli come me si preoccuperanno di raccontarle in giro ai più giovani così come le abbiamo apprese dai nostri vecchi, e mettendoci magari il nostro tocco di fantasia per non farle ingiallire dal tempo.
E' così che nascono le leggende...
Grazie di cuore ragazzi.
Solo voi potevate rendere degnamente onore al "Capitano"...

 
At giovedì, 24 gennaio, 2008, Anonymous Anonimo said...

grande jeeg, si u megj!!!!
noi dobbiamo continuare a far volare l'aqiulotto sia allo stadio sia nei nostri cuori.

FORZA CAVESE

 
At venerdì, 25 gennaio, 2008, Anonymous Anonimo said...

commosso!

 

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