MERITA DAVVERO - grande AttiPage-
Raccogliamo al volo la segnalazione di "anonimo" nel post precedente e pubblichiano questo video realizzato da "AttiPage" a cui vanno i complimenti della Redazione. Ancora Auguri!
versione 3.0
Raccogliamo al volo la segnalazione di "anonimo" nel post precedente e pubblichiano questo video realizzato da "AttiPage" a cui vanno i complimenti della Redazione. Ancora Auguri!
di Vincenzo Paliotto La stagione del 1979/80 passò agli annali del calcio metelliano per la partecipazione che la Cavese registrò nel prestigioso Torneo Anglo-Italiano, organizzato sotto l’egida sia della FIGC che della Football Association inglese, sotto la supervisione ovviamente dell’UEFA. La prima edizione di questa manifestazione si disputò nel 1970 e conferiva alle partecipanti ovviamente grandi meriti tecnici, ma oltretutto regalava alle formazioni del calcio minore la possibilità di guadagnarsi la vetrina internazionale, altrimenti improbabile. Il torneo si articolava su una formula assolutamente originale, in quanto venivano stilate due graduatorie: una per i club italiani e l’altra per le compagini britanniche. Inoltre la vittoria era premiata con il metodo di valutazione britannico e cioè con i tre punti, mentre un punto dava il pareggio. La migliore squadra italiana e la migliore inglese davano poi vita alla finalissima. La competizione fu ideata ed organizzata e quindi negli anni notevolmente sponsorizzata da un solerte dirigente del calcio italiano come Gigi Peronace, prematuramente scomparso nel 1981, ed autentico ambasciatore del calcio nostrano nel Regno Unito. L’evento del torneo ovviamente coinvolse le maggiori autorità cittadine metelliane ed anche i dirigenti della Cavese rimasero onorati di rappresentare una delle squadre prescelte per la disputa del trofeo. La Cavese esordì nella rassegna internazionale il 2 aprile del 1980 agli ordini del signor Carlo Longhi di Roma in casa contro il Sutton United che, seguito anche da un manipolo di tifosi, impose lo 0-0 agli aquilotti. Oltretutto il Sutton United si presentava come la squadra detentrice del trofeo (nel ’79 infatti aveva battuto in finale per 2-1 il Chieti) e vantava natali abbastanza radicati, essendo stato fondato nel 1898. Tuttavia, tre giorni più tardi i metelliani rifilarono un pesante 3-0 al malcapitato e meno coriaceo Folkestone, grazie alle mirabili giocate di De Tommasi, che aprì le marcature dell’incontro. Il Folkestone si presentava tuttavia come squadra più modesta ed era stata fondata nel 1936. Esaurite le due gare interne, gli aquilotti dovevano recarsi in Inghilterra per disputare le due ultime partite. Il 30 aprile, quindi, la Cavese rese visita al Dulwich Hamlet, club del parte meridionale di Londra con una caratteristica casacca rosa e blù e fondato nel 1893, che sul terreno di Champion Hill prevalse per 3-0, anche grazie alla direzione dell’arbitro inglese sfacciatamente a favore dei padroni di casa. La squadra di Viciani, poi, concluse la sua trasferta d’oltremanica il 2 maggio, andando ad impattare per 1-1 sul terreno del Cambridge City, formazione che rappresentava ovviamente i colori della città con sede la prestigiosa ed antica Università. Pareggio che, però, non risultò sufficiente per approdare alla finale, che fu ad appannaggio della Triestina. Infatti, nella classifica riservata alle squadre italiane gli alabardati primeggiavano con 7 punti insieme al Campobasso, seguiti appunto dalla Cavese a 5 e dal Mantova a 4. Mentre in quello inglese guidavano Sutton United e Dulwich Hamlet con 8 punti, davanti a Folkestone con 3 e Cambridge City con 1. Nella finale disputata nel vecchio Valmaura di Trieste i padroni di casa si imposero al Sutton United dopo i calci di rigore. Ad ogni modo la Cavese aveva superato brillantemente il suo esame di inglese.
“Anni mondiali”, un volume di oltre 400 pagine, inaugura la nuova collana editoriale “Storie di Sport” delle Edizioni Curcu & Genovese. A firmarlo, Francesco Parigi (Firenze, 1959), laureato in ingegneria elettronica e grande appassionato di calcio. È suo il sito internet www.postadelgufo.it dedicato a quello che lui chiama “L’altro calcio”: un calcio che forse non c’è più, ma che è bello raccontare. A pochi mesi dall’appuntamento con il Campionato del Mondo di Germania, Parigi propone un emozionante viaggio attraverso le diciassette edizioni di quella che fino al 1970 si chiamava Coppa Rimet. Dal gol di “El Tigre” nella prima edizione del 1930, il cui ricordo si perde nelle nebbie della memoria, all’incontro che oppose Inghilterra e Argentina ai Mondiali di Giappone- Corea del 2002, quando i “Leoni” tornarono in undici, scorrono decine e decine di episodi spesso sconosciuti, di storie incredibili, di vicende epiche. Ci sono i campioni che hanno scritto la storia del calcio, da Meazza a Pelè, da Garrincha a Riva, da Maradona a Zidane, ma ci sono anche (e soprattutto) personaggi solo apparentemente minori: Hector Castro, Pedro Perone, Henry Gregg, Jurgen Grabowski, Eloy Olaya. “Anni Mondiali” non è un libro per gli appassionati di statistiche o per i “maniaci” delle formazioni. Si rivolge, piuttosto, a chi ama il calcio in quanto contenitore di umanità, affatto slegato da ciò che accade fuori dagli stadi. La prefazione è affidata alla penna di Andrea Maietti, che scrive tra l’altro: “Frank Parigi si è nutrito e si nutre della filosofia della memoria, contro l’andazzo corrente di chi vorrebbe sostituire le nevrosi all’emozioni, il commercio alla bellezza della gratuità”.
Primo tempo a reti inviolate tra Foggia e Cavese. Pochissimi gli spettatori sugli spalti con circa una ventina di tifosi ospiti. Al 36° della ripresa il Foggia è passato in vantaggio con Zanetti che ha ribattutto in rete una punizione di Salgado. Il Foggia in virtù del successo ottenuto accede agli ottavi di finale di Coppa Italia C. Redazione Foggiacalcio.it
La Cavese vince in campo onorando nel migliore dei modi il ricordo di Catello e le tifoserie delle due città regalano una sonora sconfitta ai bizzarri organizzatori del servizio d'ordine pubblico fuori dallo stadio. La domanda è: se una partita come Cavese - Juvestabia è ritenuta talmente ad alto rischio da essere giocata in posticipo, con tanto di forze aeree, come possono le due tifoserie arrivare letteralmente al faccia a faccia avendo vietato ai tifosi ospiti di percorrere l'abituale tragitto dall'uscita autostradale? Problemi di comunicazione...