Photobucket

28 febbraio 2008

INVASIONE SARA'...

Ha realizzato il suo sogno: festeggiare la vittoria del Tottenham fianco a fianco con i calciatori. Addirittura da protagonista nelle foto con la coppa, mentre il portiere lo innaffia con lo champagne... È Justin Cole, e che ci crediate o no è cugino di Joe Cole, il centrocampista del Chelsea, proprio la squadra sconfitta dagli Spurs (2-1 ai supllementari).

Qualcosa di simile era accaduto nel 2001 durante una partita di Champions del Manchester United: Karl Power, un vero specialista delle apparizioni indesiderate in foto celebri, era riuscito a raggiungere il terreno di gioco accostandosi ai Red Devils. Con tanto di foto pubblicata dai tabloid.

25 febbraio 2008

Sassuolo - CAVESE: W LA RAI!

Verso Sciasciuolo

La Redazione e' on the road alla volta di Sciasciuolo. Fra poche ore ci confronteremo con i mazizi colori neroverdi, l'ansia e' alle stelle, ma una vocina insistente continua a dirmi: "Stasera vinciamo". Ale' Cavese!

19 febbraio 2008

B come Brini...

È lui, Fabio Brini, l'uomo della provvidenza, colui che realizzerà il sogno di un'intera città (la nostra) e che ci regalerà un finale di campionato sbalorditivo... Eccolo prima di arrivare a Salerno, impeganto nella serie televisiva più amata dal blog!

17 febbraio 2008

Cavese 0 - Foligno 1 (mokkukiouv!)

Un'amnesia difensiva nei primissimi minuti della gara regala la vittoria ad un Foligno ben organizzato e che merita pienamente il posto occupato in classifica. La Cavese, che da subito ha dovuto rincorrere, nonostante qualche buona occasione non è riuscita a raddrizzare la partita e dopo quasi 3 anni (era il 15 maggio 2005) perde l'imbattibilità casalinga. Poco male, prima o poi doveva succedere. Ora bisogna rialzarsi e continuare a lottare. Alè Cavese, a Sassuolo VINCIAMO!

P.S.

Per fortuna che c'è il Sorrento...

10 febbraio 2008

CAVESE 2 - Pro Patria 1

Una bella Cavese. È stata quella che quest'oggi ha calcato il manto erboso del Simonetta Lamberti contro un Pro Patria tutt'altro che arrendevole. Tutti, anche i nuovi arrivati, hanno dato un preziozo contributo al raggiungimento di una vittoria importantissima per la classifica e per il morale. La cura Papagni sembra funzionare alla perfezione. AVANTI TUTTA, ALÈ CAVESE!

P.S. BRINI FACCI SOGNARE.

07 febbraio 2008

Verità differenziata.

La libertà di informazione, a differenza di quanto succede per la stampa locale, è sicuramente uno dei punti di forza della rete: basta cercare per ottenere diversi punti di vista su una stessa notizia. Così dal commento di "anonimo" - che ringraziamo - riportiamo un articolo che avremmo voluto leggere volentieri sulle pagine dei giornali di paese che, invece e come sempre, non hanno fatto altro che sbattere il mostro in prima pagina allineandosi puntualmente alle logiche del potere...
Verona-Cavese, una sola verità?
In margine agli incidenti scoppiati fuori dal Bentegodi prima della gara tra Hellas Verona e Cavese, che hanno visto coinvolti i sostenitori della Cavese, la ricerca della verità dovrebbe essere il solo obiettivo da perseguire per gli organi di informazione. A maggior ragione, quando c'è di mezzo la giustizia. Sui fatti avvenuti domenica al Bentegodi si è detto, e scritto, forse troppo poco. Le cronache hanno parlato di "facinorosi e teppisti". Di supporters cavesi che nulla di meglio avrebbero avuto da fare se non sobbarcarsi centinaia di chilometri per mettere a repentaglio la propria incolumità. E quella di donne e bambini presenti fuori, perché è lì che è rimasta gran parte della gente di fede biancoblù, dall'impianto sportivo scaligero. In un calcio travolto da episodi deprecabili, e da atti vandalici che nulla hanno a che vedere col gioco più bello del mondo, fatti del genere sono all'ordine del giorno. E’ stata proprio questa routine a far nascere una corrente di pensiero fin troppo semplicistica tra quanti si occupano di informazione. La colpa è sempre degli ultras. Anche in questo caso, una tale corrente di pensiero è stata ampiamente seguita. Portando ad esprimere giudizi superficiali, e condanne mediatiche, senza troppi scrupoli. Questo perché? Perché il rincorrere la notizia, e il doverla riportare il prima possibile, porta alcune volte alla superficialità, al venir meno dell'interesse per la "vera verità". Quello che è accaduto domenica ha avuto una certa rilevanza mediatica. Ma i fatti riportati (tafferugli con le forze dell'ordine, servizi igienici distrutti, 8 arresti e 5 fermi) non sono che le conclusioni. Così, una città come Cava de' Tirreni potrebbe vedersi incollata addosso la sgradevole etichetta di "patria di rivoltosi". Questo emergerebbe se ci si limitasse a tener conto di quanto si è scritto. Che potrebbe non essere tutto. A Verona erano presenti tante famiglie. Partite per il Veneto da Cava, e non solo, per seguire la formazione metelliana. Tante donne, bambini, padri di famiglia, giovani. Che ultras, cioè militanti del tifo organizzato, certo non sono. A sentire le testimonianze di queste persone, pubblicate su alcuni siti web nonché su giornali locali, si ottiene una versione che porta alle stesse conclusioni. Ma con cause e modalità diverse. Che fanno pensare che, se qualcosa di sbagliato c'è, non è solo nella testa dei tifosi (cavesi, nel caso specifico). In queste testimonianze si legge di una scarsa elasticità da parte delle forze dell'ordine verso i sostenitori aquilotti. Si legge di gente esasperata dalla vana attesa di poter assistere, pacificamente, allo spettacolo dopo un lungo e stressante viaggio. Si legge, ancora, di eccessi di zelo degli addetti all’ordine pubblico, forse troppo rigorosi nell’impedire l’ingresso nel settore ospiti di persone con biglietto di altro settore e di prezzo superiore. Nelle versioni "ufficiali" quello che è trapelato, invece, è che si sia trattato di teppisti intenti e disposti al diverbio (se non a peggio) con le forze dell'ordine. Di tifosi con biglietti nominativi i cui dati non corrispondevano a quelli del possessore. E si è sostenuto che molti volessero entrare senza possederlo, un biglietto. Quale delle due versioni è quella reale? A chi dare ragione? Qual è la verità? Probabilmente nessuna delle due lo è, in senso assoluto. E la verità sta nel mezzo. Ma, proprio per questo, esprimere giudizi affrettati non è giusto né corretto. Sta di fatto, comunque, che gli arresti ci sono stati e le condanne arriveranno a breve. Gli 8 arrestati sono rientrati a Cava de' Tirreni e sono in attesa della sentenza. Che, con ogni probabilità, imporrà loro il Daspo. C’è, dunque, nel caso di specie una sola verità? Vale a dire quella resa pubblica? Quella venuta fuori da una sola delle due campane? Non dovrebbe, viceversa, essere scontato per chi è mosso dal vero spirito di cronaca guardare oltre la superficie? Andare in fondo, informandosi e informando a 360 gradi? Alla ricerca di una possibile verità nascosta? Donne, bambini, famiglie, giovani, un lungo viaggio per la propria passione rovinato dal proprio comportamento. Non ne siamo troppo convinti. Così come siamo convinti che la verità non cade dal cielo. E che le parole, prima di essere scritte, debbano essere pesate e pensate. Specie quando si ha a che fare con popoli civili quali quelli di Verona e Cava de' Tirreni, non si possono diffondere notizie parziali che tanto male possono fare a chi ne è, suo malgrado, protagonista. La velleitaria speranza è che, per gli episodi di violenza, ci sia sempre chiarezza da parte di chi indaga. E che la giustizia faccia il suo corso, senza superficialità e/o pregiudizi. Così come l'informazione. Che dovrebbe scavare, sempre e comunque, alla ricerca della verità vera. Se mai esiste. Davide Lamberti - www.calciopress.net

03 febbraio 2008

Una triste abitudine...

È quella che purtroppo vede protagonista la città di Verona, non solo dei suoi tifosi ma anche dei "tutori dell'ordine" preposti al servizio stadio del Bentegodi. Questa volta purtroppo è toccato a noi; abbiamo sentito chi era a Verona e ci hanno assicurato che si è trattato del solito "TRATTAMENTO" gratuito riservato ai meridionali. E se cliccate sulla foto vi accorgerete che si tratta di una tradizione ben consolidata. Si salvi chi può!

Verona 0 - CAVESE 1 - (Goal di Homer)

Finalmente Giampaolo si ricorda dei suo trascorsi e regala alla Cavese una vittoria che, come dice Riskio, è di platino. Gli Aquilotti hanno retto bene i padroni di casa che soprattutto dopo lo svantaggio, hanno cercato di raddrizzare la gara innervosendo anche oltre modo gli animi in campo. La Cavese infatti è finita in 9 (per le espulsioni di Sorrentino e Nocerino) e il Verona in 10. Una domenica da incorniciare, resa ancor più dolce dalle notizie provenienti da Taranto...e come dice Metelliano: - Cavese, "ben te godi "sta vittoria! -

Il primo video dal Bentegodi (foto_Petrolini)